E’ stato presentato negli scorsi giorni il Rapporto Coop 2020 sui consumi e gli stili di vita degli italiani che mette in luce la situazione creatasi a seguito della pandemia da Covid19. Solo per il l’Italia il Pil si attesta a -9,5% e solo nel 2023 (per i più pessimisti nel 2025) si assesterà ai…
A livello mondiale si intravede uno spostamento verso Oriente del baricentro economico, mentre il Covid si è rivelato inaspettatamente un elemento aggregatore per i 27 membri della UE che ha dato via ad un piano di rilancio di cui l’Italia potrà beneficiare in larga parte per quanto donne e giovani, considerate classi fragili, continueranno a farne le spese.
Il Covid ha avuto l’effetto di una potente macchina del tempo sugli stili di vita abituali riportando la spesa per i viaggi al livello del 1975 e i consumi fuori casa ai livelli di metà anni ’90. Per contro, si è assistito ad una forte un’accelerazione di dinamiche già in atto quali lo Smart Working (+770 in un anno), dell’e-food (+132%) e della digitalizzazione in generale, soprattutto per i settori della scuola, sanità e servizi.
Emerge inoltre la possibilità di perdere nel 2021 almeno 30.000 nascite, anticipando quasi di un decennio i ritmi della denatalità: 36% gli italiani che hanno deciso di rinunciare ad un figlio a causa del Covid contro il 17% dei francesi ed il 14% dei tedeschi. E non è la sola rinuncia importante: matrimoni, trasferimenti, acquisti di nuove case, aperture di nuove attività compaiono fra i progetti rinviati o cancellati per l’84% degli italiani. In compenso 3,5 milioni da italiani hanno acquistato un animale di compagnia e 4,3 milioni pensano di farlo prossimamente: se mancano gli affetti, si pensa a come riempire il vuoto.
Anche cibo e abitudini alimentari hanno avuto un sensibile contraccolpo: si mangia più spesso fra le mura domestiche (41% prevede di ridurre la spesa per ristoranti nel prossimo anno), le vendite al supermercato hanno subito un picco nel mese di marzo, un ridimensionamento ad aprile e maggio, una stabilizzazione nei mesi estivi.
Una tendenza che si sta consolidando in epoca post-Covid è l’attenzione degli italiani allo sviluppo della sostenibilità e della green economy e che si traduce in acquisti correlati. Il 27% in più rispetto al pre-Covid acquista prodotti sostenibili ed ecofriendly ed il 20% acquista di più da aziende che operano nel rispetto dei lavoratori. Ben 1.700.000 italiani sperimenteranno gli acquisti green per la prima volta ad emergenza finita.