Cosa c'è nel piatto

Acque ricostruite

Nomi, date e tappe nella ricerca di metodi per produrre l’acqua gassata.

Tratto dalla rivista “Le Scienze” – maggio 2020 – Rubrica “Pentole & Provette” di D. Bressanini

Nomi, date e tappe nella ricerca di metodi per produrre l’acqua gassata.

1750 – Gabriel François Venel chimico presso l’Università di Montpellier scoprì che aggiungendo all’acqua del carbonato di sodio e una piccola quantità di acido cloridrico si otteneva un’acqua dal sapore simile a quello della pregiata acqua termale di Selters in Germania;

1752 – il chimico scozzese Joseph Black scoprì che riscaldando o trattando con acidi il calcare si liberava un gas che chiamò “aria fissa”; più tardi Antoine Laurent Lavoiser avrebbe correttamente identificato il gas come anidride carbonica;

1767 – Joseph Priestly che diede significativo impulso alla nascita della chimica moderna provò, fra l’altro, ad impregnare l’acqua utilizzando calcare e acido solforico per produrre gas. Inventò anche un apparecchio apposito che venne installato sulle navi britanniche;

1781 – Thomas Henry farmacista di Manchester suggeriva “per ogni gallone di acqua di fonte aggiungi uno scruple di magnesia, 30 grani di sale di Epsom, dieci grani di sale comune è un po’ filo o limatura di ferro. (…)” utilizzando le unità di misura dei farmacisti dell’epoca per produrre dell’acqua effervescente. A lui si deve l’invenzione di un metodo per produrre acqua gassata al ritmo di circa 40 litri alla volta;

1783 – Johann Jacob Schweppe gioielliere svizzero di Ginevra fu il primo a produrre su scala industriale acque addizionate di vari gas, dall’anidride carbonica all’idrogeno. Da qui la famosa Schweppes!